Descrizione
"E io ho soffiato, soffiato. D' improvviso dalla canna è uscito il suono, e insieme al suono anche il mio cuore, che mi premeva in gola, spingeva, quasi mi soffocava, non capivo più niente. C'era solo quel suono che usciva dal flauto e contemporaneamente entrava dentro di me, s'infilava nel mio cervello, nelle ossa, nello stomaco. Quel suono era tutt'uno con me. Da allora è sempre stato così. Ogni volta che dal flauto mi escono le prime note, ritrovo l'emozione e lo stupore del mio fiato che diventa suono, io sono quel suono"
Severino Gazzelloni nasce il 5 gennaio 1919 nel comune di Roccasecca da una famiglia modesta: il padre faceva il sarto ed il resto della famiglia si dedicava alla vendita del pane e alla gestione della drogheria. Nessuno in famiglia era musicista di professione, anche se il padre, nel tempo libero, suonava l'ottavino nella banda del paese e il nonno era organista nella chiesa di Santa Margherita di Roccasecca.
Cominciò gli studi musicali molto giovane, all'età di sette anni. (Severino Gazzelloni nelle sue interviste teneva molto a raccontare l'episodio che lo indusse a studiare il flauto. "La sera spesso aiutavo mio padre nel suo lavoro e una di quelle sere mio padre era arrivato a casa con una radio, una delle prime radio che si vedevano in paese. Tagliando e cucendo ascoltammo una trasmissione: Mozart, Concerto in sol minore per flauto ed orchestra, con l'Orchestra Filarmonica di Berlino diretta da Furtwangler. Fu un colpo di fulmine. La mattina dopo comincia a studiare musica").
Questi anni di apprendistato nella Banda di Roccasecca prima e in quella più prestigiosa di Taranto in un secondo momento, influirono notevolmente sulla sua formazione e sensibilità musicale. Suonare in banda lo aiutò a "sapersi rapportare ad una psicologia di massa e a saper rappresentare la musica nei suoi aspetti sentimentali e nei suoi aspetti pittorico-onomatopeici". A questo primo approccio prevalentemente empirico seguirono gli studi regolari al conservatorio di Santa Cecilia di Roma. Il M° Arrigo Tassinari fu la sua guida e a soli diciassette anni concluse brillantemente i suoi studi. Severino non trovò subito lavoro in una grande orchestra, come aveva sognato, e, durante gli anni della guerra, si adattò a collaborare in qualità di flautista con l'orchestra ritmo-sinfonica di Alberto Semprini e con quella di Erminio Macario; quest'ultima suonava per lo più musichette di avanspettacolo. Nel 1944 entrò finalmente nella nuova orchestra di Radio Roma presso la quale lavorerà per più di trent'anni. L'anno immediatamente dopo Severino si sposò con Adriana Mannocci; dal matrimonio, protrattosi fino al 1964, anno della loro definitiva separazione, ebbe due figli: Armando e Ranieri. Sono questi gli anni in cui Gazzelloni comincia a fare le sue prime apparizioni in pubblico; è del '47 il suo primo concerto al Teatro Eliseo, nell'ambito del quale ricopriva il ruolo di solista insieme all'arpista Alberto Soriani. Un recital completamente dedicato al flauto era in quegli anni, in Italia, un avvenimento piuttosto straordinario, insolito. . . Risale a questi anni uno degli incontri più importanti della sua movimentata carriera: quello con Bruno Maderna. Il compositore veneziano era infatti giunto a Roma nel '46 per scrivere alcune musiche per il film "Opinione pubblica" di Maurizio Corniati per il quale Severino, che aveva una certa familiarità con l'ambiente del cinema, collaborava in qualità di esecutore. Da questo momento nasceva fra i due musicisti non solo un rapporto di lavoro assai produttivo e stimolante, ma anche una vera e profonda amicizia.
Nel 1947 venne data a Gazzelloni la grande occasione per avvicinarsi ad un nuovo tipo di musica: il compositore Mario Peragallo organizzava una tournée straordinaria del "Pierrot Lunaire" di Arnold Schonberg in Germania e, poichè rimaneva scoperta la parte di flauto, chiamò Gazzelloni. Questa fu per il flautista l'occasione di un vero proprio approccio con la musica moderna della quale, da qui a pochi anni, diventerà un abilissimo e fantasioso interprete. Nel 1952 Bruno Maderna lo invitò ad andare con lui a Darmstadt, in Germania. Qui dal '46 si tenevano con grande successo i FerienKurse fur Neue Musik, nati per iniziativa del musicologo Wolfgang Steinecke. I FerienKurse diventarono un fondamentale punto d'incontro per la nuova generazione di musicisti. Gazzelloni entrò così in rapporto con un ambiente di altissimo livello a cui offrì la sua completa disponibilità e collaborazione; Bruno Maderna aveva inoltre creato, qui a Darmstadt, un gruppo strumentale che eseguì le prime assolute di moltissime composizioni dei giovani d'allora. Nel 1957 Gazzelloni venne chiamato per tenere un corso di flauto da William Glock, direttore della BBC, che aveva fondato un corso di musica d'avanguardia al Darlington College di Devon nel centro dell'Inghilterra. Nello stesso anno venne anche invitato all'Accademia Sibelius di Helsinki per l'insegnamento delle nuove tecniche del flauto applicate alla musica contemporanea. Inoltre in quegli anni cominciò la sua ollaborazione con l'Accademia Chigiana che terminerà solo poco prima della sua morte, oltre alla sua docenza presso l'Accademia di Santa Cecilia a Roma. Severino Gazzelloni, in seguito all'esperienza di Darmstadt, diventò il massimo interprete della Neue Musik per flauto e una presenza indispensabile nell'ambito di qualsiasi di musica contemporanea. Ma l'avanguardia non esaurì gli interessi e le curiosità musicali : popolarissime sono le sue incisioni del repertorio flautistico settecentesco, dalle suonate di J. S. Bach ai concerti di W. A. Mozart per poi passare, in un secondo momento della sua carriera, ad un repertorio meno conosciuto, perfino dimenticato e dotato di una forte componente virtuosistica, quello settecentesco.
La sua attività concertistica particolarmente intensa negli anni sessanta e settanta, si giovò per lungo tempo della collaborazione di due pianisti: Bruno Canino e Leonardo Leonardi. La sua naturale propensione a fare opera di divulgazione della musica classica lo portò ad essere apprezzato e conosciuto anche presso un pubblico che non si interessava precisamente alla musica colta. Famose sono le sue incisioni di brani di musica leggera; numerose le sue partecipazioni a trasmissioni televisive. L'attività concertistica proseguì negli anni '80 , ma con minor clamore, quasi in sordina. S'intensificò piuttosto l'impegno didattico, sempre presente nella sua esperienza musicale, e si rivolse, in quest'ultima fase, principalmente ai corsi di perfezionamento: fino al 1992, anno della sua morte, Severino tenne i seminari estivi presso l'Accademia Chigiana di Siena. Qui, ogni estate, affluivano musicisti da tutto il mondo per far tesoro dell'esperienza culturale-musicale e umana del grande flautista.
Severino Gazzelloni morì il 21 ottobre del 1992 lasciando scritto il suo desiderio di essere seppellito a Siena.
Era profondamente legato a Roccasecca, vi ritornava volentieri (aveva una villa a Colle San Magno) e ricordava spesso le sue origini nelle interviste o in altre occasioni e nel corso degli anni vi tenne dei memorabili concerti. Roccasecca gli ha intitolato una strada del rione San Francesco, un largo in via Roma (con un busto del Maestro) e dall'ottobre 2017 una targa nella piazzetta medioevale del rione Castello ne ricorda l'ultimo concerto.
A Severino Gazzelloni l'Amministrazione Comunale dedicò immediatamente dopo la scomparsa due rassegne estive musicali (sempre nella sua amata piazzetta medioevale) e dal 1995 un festival musicale.